Venezia, 22 maggio 2025 – L’Agritech torna protagonista della giornata conclusiva dello Space Meetings Veneto, l’evento internazionale dedicato all’economia dello spazio e alle sue applicazioni nei settori strategici. Dopo tre giorni di confronto tra istituzioni, imprese, startup e centri di ricerca provenienti da tutto il mondo, la manifestazione – promossa dalla Regione del Veneto e dalla Rete Innovativa Regionale AIR - Aerospace Innovation and Research – ha approfondito oggi con diversi panel il doppio binario che unisce tecnologie aerospaziali e agricoltura di precisione.
Da un lato, l’adozione di tecnologie agricole in contesti extraterrestri, con soluzioni innovative pensate per garantire autosufficienza alimentare in ambienti estremi. Dall’altro, il ruolo sempre più centrale dell’osservazione satellitare per il monitoraggio ambientale e la gestione sostenibile delle risorse agricole sulla Terra. I dati dallo spazio, infatti, permettono di ottimizzare l’uso del suolo, prevedere i raccolti, gestire i sistemi irrigui e contribuire alla sostenibilità delle pratiche agricole, offrendo strumenti concreti per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.
Ad aprire i panel tematici, Federico Caner, Assessore per la Regione al Turismo e all’Agricoltura, Carlo Salvan, Presidente Coldiretti Veneto, Francesco Longhi, Presidente ANGA Veneto - Confagricoltura Veneto e Gianmichele Passerini, Presidente CIA Veneto.
«La sfida è duplice: da un lato, dobbiamo fare dell’agricoltura italiana, e veneta in particolare, un modello europeo della smart agriculture supportata dallo spazio. Dall’altro, è necessario portare la nostra eccellenza agroalimentare – un mix di scienza, cultura e sostenibilità - all’interno delle strategie spaziali nazionali e internazionali» commenta l’Assessore Caner. «Per farlo, dobbiamo continuare a sostenere politiche che incentivino l’adozione di tecnologie di osservazione della Terra, che favoriscano il dialogo tra settori, che stimolino la creazione di hub di innovazione. E dobbiamo realizzarlo con l’orizzonte strategico del Green Deal, osservando il Programma Spaziale Europeo e sfruttando le opportunità del PNRR, dove agricoltura e spazio possono e devono trovare sinergie reali. L’incontro tra space economy e agricoltura rappresenta un connubio tra politica industriale, ambientale e scientifica per intervenire in modo efficace su cambiamento climatico, scarsità di acqua e di altre risorse naturali, aumento della popolazione mondiale che ci impongono di innovare in modo radicale le abitudini consolidate". “Grazie ai dati satellitari, oggi possiamo monitorare lo stato di salute dei campi, prevedere le rese, gestire con precisione millimetrica l’irrigazione, individuare parassiti o malattie prima ancora che si manifestino. Le tecnologie spaziali consentono all’agricoltura di diventare più intelligente, più sostenibile, più competitiva. Ecco perché serve una visione politica chiara, capace di unire ambizione e concretezza, accompagnata da investimenti in ricerca e trasferimento tecnologico. In sintesi, una governance pubblica capace di mettere intorno allo stesso tavolo università, imprese, agenzie spaziali, agricoltori e startup».
I rappresentanti delle principali organizzazioni agricole regionali hanno sottolineato il ruolo cruciale delle tecnologie spaziali nell’innovazione del settore Agritech, evidenziando le opportunità e le criticità legate alla digitalizzazione delle imprese agricole venete. È emersa una comune consapevolezza sulla necessità di integrare i dati satellitari per favorire un’agricoltura più efficiente, sostenibile e in grado di resistere ai cambiamenti climatici, soprattutto attraverso l’agricoltura di precisione che mira a ottimizzare l’uso di risorse e input produttivi.
Tuttavia, permangono ostacoli significativi: i costi elevati delle tecnologie e la difficoltà di accesso alle risorse finanziarie rappresentano una barriera soprattutto per le piccole e microimprese, che costituiscono la maggior parte del tessuto agricolo regionale. A ciò si aggiungono fattori strutturali come l’età media elevata degli operatori e la limitata propensione all’adozione di innovazioni tecnologiche. Per superare queste sfide, le associazioni agricole hanno richiamato l’importanza di rafforzare i percorsi formativi dedicati, semplificare l’accesso ai finanziamenti e promuovere modelli organizzativi che permettano alle aziende di beneficiare in modo più efficace delle nuove tecnologie, valorizzando il ruolo strategico dei giovani agricoltori come motore del cambiamento.
Anche Luca Vincenzo Maria Salamone, Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ha sottolineato come i dati satellitari rivestano un ruolo strategico nel monitoraggio ambientale e nello sviluppo dell’agricoltura di precisione. Circa il 25% dei dati satellitari è utilizzato per l’agricoltura, il 30% per il monitoraggio ambientale e il 20% per le emergenze. Questo patrimonio informativo consente una gestione più efficiente delle risorse naturali e un miglioramento delle pratiche agricole, con importanti ricadute in termini di sostenibilità e produttività.
In questo contesto, la costellazione IRIDE, che sarà composta da 68 satelliti ad alta tecnologia e finanziata con fondi PNRR, si configura come un’innovazione di rilievo, offrendo dati ad alta risoluzione e un monitoraggio quasi in tempo reale su diversi settori strategici, dall’ambiente alla gestione delle emergenze. Il rafforzamento della capacità di osservazione terrestre si estende anche sul piano internazionale, grazie al Centro Spaziale “Luigi Broglio” di Malindi, in Kenya, hub cruciale per la cooperazione spaziale con l’Africa ora protagonista di un progetto di ampliamento con la realizzazione di un centro di monitoraggio agricolo dedicato all’Africa centrale, in linea con il Piano Mattei per lo sviluppo economico e tecnologico del continente.
A tal proposito, Giordano Giorgi, Responsabile del Centro Nazionale per la caratterizzazione ambientale e la protezione della fascia costiera, la climatologia marina e l'oceanografia di ISPRA, ha ribadito il ruolo fondamentale che avranno le tecnologie satellitari. Esse permetteranno di costruire scenari previsionali su temi cruciali in materia agricola come ad esempio: la disponibilità delle risorse idriche, le ondate di calore, l’esposizione, la siccità. Tutti elementi che incidono in modo diretto sulla gestione del territorio e delle colture. ISPRA sarà presto in grado di fornire previsioni chiare sulle tendenze delle colture permettendo una maggior consapevolezza e gestione dell’ambiente. Si tratta di uno strumento concreto per le aziende agricole di orientarsi meglio nelle scelte future.